Franco Fontana Retrospective. La mostra

Franco Fontana Retrospective. La mostra

Fino al 31 agosto 2025 in esposizione la
prima grande mostra monografica di Franco Fontana. Oltre 200 fotografie per raccontare l’universo del fotografo modenese, che ha segnato la storia della fotografia e ha accompagnato l’arte contemporanea.

Una festa di linee geometriche e un’esplosione di colori celebreranno
l’intera carriera di Franco Fontana. Un viaggio straordinario attraverso l’occhio unico di uno dei
più grandi fotografi italiani del XX secolo, che ha rivoluzionato il linguaggio della fotografia a colori, nella mostra Franco Fontana. Retrospective, curata da Jean-Luc Monterosso e ospitata dal
13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025 al Museo dell’Ara Pacis.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Civita Mostre e Musei, Zètema Progetto
Cultura e Franco Fontana Studio. Catalogo Contrasto. Mobility Partner Atac; Partner Berné; Radio Partner Dimensione Suono Soft; Media Partner Rai Cultura e Rai Pubblica Utilità; Fashion Partner Rinascente; Travel partner Trainline.

Curatore di fama mondiale, storico fondatore e direttore della Maison Européenne de la
Photographie di Parigi
, Monterosso guida il visitatore alla scoperta dell’universo creativo del
fotografo modenese, svelandone aspetti inediti, ripercorrendone l’evoluzione artistica e la sua
capacità di trasformare la realtà in pura poesia visiva.
Attraverso una selezione di oltre 200 fotografie e muovendosi in spazi immersivi, tra
particolari installazioni e video, il visitatore scoprirà infinite possibilità ottiche: in un’alternanza
di inquadrature ardite, profondità di campo ridotta e inquadrature dall’alto potrà ammirare
immagini astratte e minimaliste caratterizzate da una giustapposizione di colori brillanti e da forti
contrasti, elementi che hanno reso Fontana un precursore in un mondo fotografico bianco e nero.
E seppure temi come gli skyline, i paesaggi e l’architettura urbana, continuino a ricorrere
rendendo vano qualsiasi tentativo di cronologia, Franco Fontana rinnova costantemente il suo
lavoro. Dalla diapositiva alla polaroid al digitale, seguirà gli sviluppi tecnici della fotografia
continuando sempre a sperimentare.

Il percorso espositivo si apre con una veduta grandangolare di Praga, usata come copertina
della rivista Time Life e del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine e con un ritratto di Franco
Fontana realizzato da Giovanni Gastel.

Dopo una serie di scatti di paesaggi naturali ed urbani caratterizzati da una forte geometria e
dall’essenzialità degli elementi, introdotti da immagini che esaltano il colore bianco come Urbano
1960, il visitatore giunge progressivamente alle opere rappresentative della fotografia a colori
negli anni 1960-1970.
A segnare la carriera del fotografo e la sua produzione artistica è la pubblicazione nel 1978 del
volume Skyline. Claude Nori relativamente al libro afferma “con il suo radicalismo e il suo
approccio puramente fotografico, ha contribuito ad aprire la strada alla nuova fotografia italiana”.
In Skyline contrasti cromatici e colori vividi definiscono un nuovo approccio al paesaggio come il
visitatore ha modo di scoprire nel corso della visita.
Nella stessa sezione uno spazio è dedicato ad accogliere alcuni vintage ritraenti soggetti vari
come paesaggi urbani, frammenti, asfalti, automobili, e un nudo, NUDO 1969.
La mostra prosegue con una serie di scatti di paesaggi naturali catturati nelle varie sfumature
delle quattro stagioni: mare, neve e pianure verdeggianti che culminano nella celebre immagine
Puglia 1978 precisamente divisa in due blocchi di colori vividi, azzurro intenso del cielo e giallo
brillante del grano.
Fontana, relativamente ai paesaggi afferma: “Quando fotografo un paesaggio è il paesaggio che
entra dentro di me, si fa l’autoritratto, così anch’io diventi un ‘paesaggio’, per esprimermi al
meglio.”

Il percorso di visita continua con fotografie che rappresentano il sapiente studio sull’ombra del
maestro. La sezione si apre con un vintage dalla serie Contact (pubblicazione di Ralph Gibson):
nel 1979 Ralph Gibson invita i più influenti fotografi dell’epoca a contribuire al libro Contact Theory con un intero rullino in bianco e nero. Fontana accetta la sfida e sceglie come soggetto il Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR creando opere memorabili caratterizzate da un’atmosfera
metafisica. Queste opere introducono una serie di rari scatti realizzati in Francia e in Asia che
catturano persone in contesti urbani come Parigi 1994 e Tokio 1983.
Nella stessa area il visitatore si immerge letteralmente in piscina, scoprendo l’arte della fotografia
negli spazi acquatici. Per Franco la piscina è soprattutto un’occasione per esaltare la bellezza
delle forme femminili, in un vibrante elogio delle curve. Questa sensualità discreta troverà nelle
Polaroid la sua massima espressione.

In mostra anche un’incursione nella vita privata del maestro. In esposizione, infatti, una
riproduzione dello studio di Fontana, caratterizzato da un insieme confuso di materiali, in netto
contrasto con il minimalismo e l’essenzialità delle sue fotografie ed arricchito da una videointervista del fotografo.
Fontana segue con interesse gli sviluppi tecnici della fotografia, sperimenta e acquisisce gli
strumenti forniti dalla tecnologia per creare innovativi collage. Partendo dai paesaggi urbani e
dalle strade, aggiunge personaggi e ombre, talvolta modificandone i colori e accentuandone i
contrasti come in Houston 1986 dalla serie People. Il pubblico, a questo punto del percorso
espositivo, ha la possibilità di scoprire le opere che enfatizzano lo stile iperrealista profondamente
personale del maestro, in contrasto con le tendenze della Street Photography, per poi ammirare
una serie di scatti dalla serie Luce Americana e Frammenti.
Un’area del percorso è interamente dedicata all’esposizione di rare polaroid e polaroid transfer
utilizzate quali “appunti visivi” durante i vari reportage. In questo caso, l’erotismo raggiunge la
massima espressione; le immagini risultano morbide e meno nitide come in Nudo 1977.

Il visitatore può, inoltre, ammirare un interessante video dedicato al tema del “colore”, posizionato
tra due scatti della serie Frammenti, Havana 2017. A seguire sono presentati alcuni scatti di
paesaggi urbani, che comprendono le opere realizzate a Los Angeles dal 1979. “Il paesaggio
urbano completa i miei paesaggi naturali. I muri dipinti delle case somigliano a dei campi arati o
a dei campi di grano giallo”, afferma Fontana.

Al centro della sezione successiva si alternano diverse opere dedicate all’autostrada, all’asfalto,
alle automobili. Durante i suoi viaggi ama fotografare in movimento e, utilizzando un lungo tempo di esposizione, sintetizza e cattura in un unico scatto le linee delle strade come in Autostrada 1975.
Dagli anni 70 fino ai giorni nostri, catturato da grafismi e da segni colorati che emergono dalla
superficie nera, fotografa l’asfalto e realizza opere esemplari come Asfalto 1990. In quest’area,
il pubblico avrà la sensazione di camminare sull’asfalto fotografato grazie a particolari light box
con cinque stampe retroilluminate.
Inoltre, è possibile ammirare splendidi scatti di automobili che tanto affascinano il maestro per la
loro forma e design e una meravigliosa video-installazione di cinque fotografie in sequenza,
Modena 1978.

Il visitatore avrà l’opportunità di comprendere ulteriormente l’importanza della strada per Fontana
attraverso un video-book dedicato alle tre strade per eccellenza: la Route 66, la strada verso
Compostela e la Via Appia. Quest’ultima chiude la trilogia; è la strada che non solo permette al
fotografo di riscoprire i paesaggi a lui familiari che hanno caratterizzato la sua produzione, ma
anche rafforza il legame del maestro con la città di Roma e con il patrimonio della nostra civiltà.
A seguire, viene presentato un autoritratto del fotografo arricchito dalla sua biografia e,
proseguendo nella visita, è possibile ammirare un interessante selezione di nudi femminili, le cui
curve sono accentuate da veli e panneggi, accostati a fotografie delle statue del Cimitero di
Staglieno, dalla serie Vita Nova.

L’ultima sezione della mostra, che si sviluppa lungo l’esteso corridoio del museo, accoglie
fotografie dedicate alla moda, alle numerose pubblicità e realizzate in occasione di commissioni
private. Le geometriche immagini dalla serie Artemide introducono un video-book del catalogo
dei Dogi della Moda; e ancora, uno scatto, Ceramica 2010, introduce il visitatore ad un ulteriore
video-book del volume Terra a Fuoco.
Dopo l’intensa esperienza di visita, il pubblico ha anche la possibilità di scoprire aspetti privati
della vita del fotografo grazie all’esposizione in vetrine di fotografie personali, vinili, altri oggetti
per finire con le coloratissime immagini dalla campagna pubblicitaria più recente di Sportmax del
2020.

Con l’obiettivo di rendere i musei luoghi aperti a tutti e per tutti e nell’intento di favorire la
partecipazione del più ampio numero di persone alla vita culturale della città, la Sovrintendenza
Capitolina prosegue nel suo impegno di dotare anche le mostre temporanee di servizi che
rispondano alle diverse esigenze della cittadinanza, attraverso un potenziamento continuo dei
percorsi di accessibilità. La mostra FRANCO FONTANA. Retrospective è progettata pertanto
per essere accessibile. Con la collaborazione di Fabio Fornasari, direttore scientifico presso
l’Istituto dei ciechi Cavazza di Bologna, ha preso vita il progetto BIBLIOTECA ASTRATTA, un
dispositivo di accessibilità da sfogliare, smontare e rimontare per accompagnare tutti, vedenti e
non vedenti, alla scoperta dell’opera del maestro modenese. Composta da sei unità, posizionate
nel percorso espositivo, la Biblioteca Astratta è un luogo simbolico, dove ogni scatto di Franco
Fontana diventa un silent book tattile. Grazie al rinnovato impegno di Rai Pubblica Utilità, del
Dipartimento Politiche sociali e Salute – Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale e
della Cooperativa Segni d’Integrazione Lazio, saranno inoltre disponibili audiodescrizioni e
video LIS per accompagnare i visitatori con disabilità visiva e uditiva nel percorso mostra. I
contenuti delle audiodescrizioni e dei video LIS sono disponibili sulla Pagina Accessibilità del
museo e sui canali di comunicazione RAI.

NBSi consiglia, prima della visita e della prenotazione, di verificare le informazioni. Si declina ogni responsabilità per eventuali cambiamenti relativi a orari, prezzi, date, modalità e luoghi riportati nei dati forniti.

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