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È il paese più a est d’Italia. Otranto, con i suoi colori pastello e un mare incantevole che fa da cornice, è diventato uno dei borghi più rinomati e visitati della nostra Penisola. Scopriamo, dunque, se oltre al mare c’è di più.
Sin dall’antichità la sua storia è legata all’acqua. Quella del mare, l’Adriatico, e quella del fiume Idro, che sfocia poco più avanti e dal quale ha preso il suo nome antico: Hydruntum.
Otranto ha alle spalle un’importante storia millenaria. Grazie alla sua posizione strategica, all’artigianato locale, alla lavorazione dei tessuti e della porpora, diviene già dalla fine del IV secolo zona strategica e importante svicolo economico. Il suo massimo splendore, però, lo raggiunge in seguito alla caduta dell’impero Romano, quando grazie ai bizantini e alla vicinanza con Costantinopoli, diventa il porto di riferimento per il commercio con l’oriente e la Terra Santa.
Diverse le popolazioni che hanno occupato la città. Dai normanni che fecero erigere la cattedrale, ai turchi che la assediarono più volte nel corso dei secoli, agli Aragonesi che invece, la liberarono dopo un anno di sottomissione turca.
Verso la metà del 1600 e con il passaggio sotto il dominio di Venezia, inizia il periodo buio della città. Il commercio perde sempre più importanza e il movimento culturale, che fino ad allora l’aveva caratterizzata, cessa. Inoltre, le continue incursioni da parte dei Turchi costringono la popolazione ad allontanarsi, lasciando la zona nel degrado più totale.
Per una graduale e inesorabile ripresa bisognerà attendere la fine del 1800.
Otranto – Cosa vedere
Dopo un doveroso tuffo nel passato, ritorniamo ai giorni d’oggi e scopriamo, oltre al mare, che cosa ci regala la città.
- Centro storico: racchiusi all’interno della cinta muraria, costruita in seguito alla devastazione turca del 1480, troviamo un intreccio di stradine in pietra viva, case bianche, negozietti di artigianato e gastronomia, oltre ad importanti opere architettoniche storiche e civili. Da non perdere, l’antico Palazzo dei Mori e Palazzo Lopez, che ad oggi ospita il museo Diocesano. Al suo interno è custodita una fonte battesimale risalente al 1600 dello scultore salentino Gabriele Ricciardi, sulla quale sono scolpiti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento.
- Castello Aragonese: costruito per volere di Ferdinando d’Aragona, in seguito alla dominazione da parte dei Turchi, si presenta a pianta pentagonale, con tre torrioni cilindrici, circondato da un fossato e con un ponte levatoio. La fortezza è talmente affascinante da aver ispirato il primo romanzo gotico della storia: “Il Castello di Otranto” di Horace Walpole.
- Cattedrale di Otranto: intitolata Santa Maria Annunziata, si trova sul colle della Minerva. Eretta nel 1614 nel luogo in cui furono decapitati, per opera dei turchi, gli ottocento martiri. Le loro reliquie sono tuttora conservate all’interno. Sulla facciata della cattedrale si trova un rosone gotico dai motivi arabeggianti e un portale risalente al seicento. Ma la sorpresa più bella, ce l’avremo una volta entrati dentro. Saremo accolti da un meraviglioso mosaico pavimentale, il più grande d’ Europa. Risale al 1166 ed è opera di Pantaleone, monaco basiliano del Monastero San Nicola di Casole. Si estende lungo le tre navate della cattedrale e raffigura scene bibliche e storiche. Dal grande albero della vita con Adamo ed Eva, ai segni zodiacali, a scene con animali. Un altro gioiello da scoprire è la cripta, sorretta da 68 colonne e le sue pitture bizantine.
Queste sono solo alcune delle perle che la città di Otranto, offre. Trascorrere una vacanza in questo posto significa fare un bagno non solo dentro un mare cristallino, ma anche nella storia, nella cultura e nella tradizione.
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